Prodigy – un nome un perché
8 ott 2009
, Posted by Electronic Trip at 21:22
Il nome del celeberrimo gruppo The Prodigy, altro non è che il nome di un modello di Moog, la mamma di tutti i synth analogici… Prodotto solamente tra il 1979 e il 1984, è stato fin da subito etichettato, erroneamente, visto come è stato poi ripreso e reinventato dai vari Depeche, Blur, Prodigy,ecc…., come il Moog “da mavcione che non c’ha il gvano”. Cazzate a parte, questo piccolo analog synth (37 tasti da Fa a Do) era stato pensato come “entry level” della costosa famiglia Moog. Coniugava buone e meno buone caratteristiche: prima di tutto, non richiedeva di sicuro una laurea in ingegneria anche solo per accenderlo e farlo funzionare, in quanto costituito da due soli oscillatori generanti 3 forme d’onda (square, triangle o ramp), che potevano funzionare in sync oppure sfasati a piacimento tramite manopola sul secondo oscillatore…il mixer consisteva fondamentalmente in un filtro passa basso, che permetteva di tagliare e “moddare” i due segnali, creare auto oscillazione (sì avvicina ad una sorta di sequencer) . Infine un filtro per attacco, tempo di decadimento (fino a 10 secondi) e tempo di sustain della nota e le classiche manopole per pitch dei toni e modulazione delle frequenze. Punto. Completo e semplice allo stesso tempo, ma con un suono all’ altezza degli scintillanti fratelloni. Uniche pecche una qualità dei materiali non proprio al top, facilità di rottura dei vari selettori e la mancanza di un filtro per aggiungere rumori (white o pink). Su questo link potete trovare una beve ma esauriente travia sui Moog (P.S. il canale da cui è tratto è QOOB TV, che trovate sul digitale terrestre…è un po’ particolare come canale, una sorta di MTV mooooolto anticonvenzionale). Saluti!
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